domenica 24 giugno 2007

Penne Olive e Cavolfiore


Un po' di tempo fà mio fratello ebbe una grande idea.
Chiese a nostra madre di scrivere le ricette che ci ha cucinato per una vita.
Andare a vivere da soli è certo una gran cosa ma perché rinunciare ai sapori della mamma?
Mica siamo Inglesi!
La mamma è sempre la mamma!
Per questo ho approfittato, anzi, a dire il vero è stato babbo, che ha visto bene di fare le fotocopie, affinché anch'io avessi i preziosi consigli.
Beh, ieri ho iniziato con un dolce alle arance, ma non ho fatto foto (peccato, perché era venuto bene), oggi è stato il turno delle penne Olive Cavolo fiore.

1 - Prendere delle cimette di cavolfiore e sbollentarle in acqua salata per qualche minuto
2 - Soffriggere un pochino di cipolla in padella
3 - Aggiungervi dei pomodori passati (anche di quelli in barattolo)
4 - Aggiungere anche un pezzettino di pementa
5 - Far cuocere per qualche minuto
6 - aggiungere una manciata di olive nere e le cimette di cavolfiore
7 - Aggiustare di sale e terminare la cottura del cavolo
8 - Cuocere le penne o altra pasta corta, scolarle bene e poi farle saltare nella padella col sugo
9 - Prima di servire aggiungere (se piace) della mozzarella tagliata a dadini

Risultato: eccellente!
unica cosa che ho cambiato: ho scolato la pasta ancora molto, molto al dente ed ho terminato di cuocerla a fiamma piena nella padella con la salsa, aggiungendo, un po' d'acqua di cottura
(in realtà è una cosa che faccio sempre perché mi dà un casino di soddisfazione usare il saltapasta!
Sembro un cuoco davvero!!!

Buon appetito!

mercoledì 20 giugno 2007

Gusto, godimento e peccato.



Gusto e godimento, portano con sé l'idea di peccato.
E molti meriti sono certamente da attribuirsi al cattolicesimo.
Eppure non smetto di domandarmi perché così spesso evitiamo di lasciarci andare.
E' veramente soltanto una questione di morale o la morale a volte è solo un alibi? Per coprire cosa? Inettitudine? Paure?
Oppure siamo così convinti di gestire le nostre vite da temere qualcosa che domini noi stessi?
Un fatto credo sia certo, però: la moralità difficilmente coincide con sincerità ed onestà.

Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l’amore che ho lasciato correre per occuparmi di lavoro in sospeso o per virtù puritana

Isabel Allende

martedì 19 giugno 2007

Sacrilegio!


Oggi se pranza in piedi in ogni sito;
er vecchio tavolino apparecchiato,
che pareva un artare consacrato
nun s’usa più: la prescia l’ha abolito.


‘Na vorta er pranzo somijava a un rito,
t’accommodavi pracido e beato,
aprivi la sarvietta de bucato…
un grazie a Cristo e poi… bon appetito!


Nò nun c’è tempo de mettesse a sede,
la gente ha perso la cristianità
e magna senz’amore e senza fede.


E’ proprio un sacrilegio: invece io,
quanno me piazzo a sede pe’ magnà,
sento ch’esiste veramente Dio!


Aldo Fabrizi


via: Giallozafferano

lunedì 18 giugno 2007

Penne alla piombinese

Limbiate, centro commerciale Carrefour.
Classica situazione da pranzo veloce evoluta.
Ristorante capiente, curato nelle rifiniture (almeno per quanto può accorgersi un'occhio nella mezz'ora di permanenza)
Il sistema è self service, ovviamente ciò che rovina i posti così, a mio parere, è la fretta.
Le rifiniture non possono niente contro un'atmosfera da mensa.
La gente è da mensa (è li per comprare e per lavorare, non per mangiare)
Ad ogni modo, veniamo al dunque:

Io sono di Piombino, e di fornte alle "penne alla piombinese" non ho potuto dir di no, ignorando persino gli ingredienti.

Devo dire che quando sono andato, col mio scontrino, a chiederle al cuoco... mi sono stupito.
Una serie di fornelli in bella vista che separano il cuoco dal cliente.
Delle padelle pronte (ancora con un po' del sugo del piatto precedente su fondo - hanno una padella per ogni primo).

Al vedere il mio scontrino il cuoco avvicina la padella ad un recipiente in bella mostra pieno di granchi, con una pinza ne prende una porzione abbondante e li aggiunge, poi è la volta dei pomodori e degli altri ingredienti, scalda un po' e aggiunge la pasta.
Salta tutto, e serve nel piatto


Questo il risultato.
La scena è veramente fantastica, purtroppo, come dicevo prima le rifiniture non bastano a togliere l'aria della mensa così come lo spettacolo non basta a far esser buono un primo piatto.
La pasta è scotta e la salsa sa di poco.
Non è meglio forse uno spaghetto al pomodoro ben fatto?

venerdì 8 giugno 2007

Da Napoli a Reggio Emilia


"Qua è tutto così pulito...
tutto così ordinato, le casette, i giardini..."

Dopo un'affermazione del genere sarei corso per la città a seminare granate e bombe a mano.
E invece è stato molto più interessante far finire tutto attorno a un barbecue (dopo chilometrica passeggiata!), a mangiar carne e bere vino.

Devo dire però che Napoli... ordinata e pulita...
non so... prefersico Napoli a Napulita...
è più vera.